Libertari, non fascisti
Come Luca Fassi, anche Veronica Tomassini replica alle accuse di invidia e fascismo che la specie letteraria protetta ha subito messo in campo per patologizzare il movimento degli Imperdonabili.
Continua a leggereCome Luca Fassi, anche Veronica Tomassini replica alle accuse di invidia e fascismo che la specie letteraria protetta ha subito messo in campo per patologizzare il movimento degli Imperdonabili.
Continua a leggereQuesta è la prima puntata di un’imperdonabile indagine sul rapporto fra testo e contesto, romanzo e biografia, che Viviana Viviani condurrà per imperdonabili.org alla ricerca dell’identità (letteraria) perduta.
Continua a leggereDopo la recensione di Luca Fassi a Febbre di Jonathan Bazzi, continua l’imperdonabile analisi dei romanzi della compagnia di giro premiati o celebrati come i migliori: lo scopo è riattivare la frequenza della critica nel tentativo di svecchiare la produzione media nazionale.
Continua a leggereGli aspiranti alla specie letteraria protetta – i futurologi dell’interregno – si lanciano all’attacco degli Imperdonabili per acquisire meriti da scambiare. Questa è la replica che gli riserviamo.
Continua a leggereC’è chi impara a pianificare e chi a panificare. Quale letteratura ha più futuro davanti? Lo stato dell’arte in Italia dal punto di vista di chi è emigrato.
Continua a leggereMi divertono le accuse di fascismo al movimento degli Imperdonabili da parte dei più privilegiati. Il tentativo di trovare linee
Continua a leggereDalle colonne del Foglio, il critico Matteo Marchesini apprezza il problema che sollevano gli Imperdonabili, ma non coglie gli elementi di originalità dell’iniziativa.
Continua a leggereGli scrittori amatoriali aumentano di giorno in giorno, mentre diminuiscono i lettori. Il problema non è pubblicare, ma tornare a leggere e a distinguere.
Continua a leggere«Sono assolutamente solidale con il femminismo,» inizia l’attrice comica nel suo monologo. Poi fa qualcosa di imperdonabile, pronuncia un «ma». E da «non sono razzista, ma» in avanti, i «ma» non si possono più dire. Poco importa che ogni avversativa del pensiero non possa nascere che da un «ma», e che senza contraddittorio muoia la riflessione.
Continua a leggereEsce sul Fatto quotidiano del 15 dicembre, dopo l’intervento del 21 novembre, la prima iniziativa condivisa in modo collettivo dal movimento degli Imperdonabili, che ne sancisce ufficialmente la nascita.
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